Step 07: il mito

 Il pendolo di Foucault

"Fu allora che vidi il Pendolo. La sfera, mobile all'estremità di un lungo filo fissato alla volta del coro, descriveva le sue ampie oscillazioni con isocrona maestà."

Così inizia il famoso romanzo di Umberto Eco intitolato "Il pendolo di Foucault".

Il narratore della storia è Casaubon, dapprima studente e poi poi giovane professionista dell'editoria milanese Grandmons. 

La sua passione culturale e professionale, insieme ai suoi amici Belbo e Diotallevi, è il mito dei Cavalieri Templari.

I tre amici, non riuscendo a scoprire l’antico segreto dei templari, decidono di inventarlo, usando come punto di riferimento il messaggio cifrato del colonnello Ardenti, un altro personaggio del racconto. Cominciano quindi a delineare una storia che dovrà contenere al suo interno riferimenti a Hitler, Gesù Cristo, Napoleone, Newton, massoni, carbonari, ismaeliti, gesuiti, Richelieu, Verne, Foucault, J. De Magistre, rosacuriani e agli assassini del Veglio della montagna. La storia inventata dovrà infine portare alla scoperta della fonte del potere infinito, individuato e tenuto segreto dai Templari. 

Per entrare in possesso di questo immenso potere, si doveva ricostruire una mappa, che andava poi posizionata sotto il pendolo di Foucault del Conservatoire di Parigi, in modo tale che il primo raggio di sole dell'alba del 24 giugno potesse indicare il punto prefissato, dove sarebbe stato possibile entrare in possesso di questo immenso potere.

Il piano, elaborato così minuziosamente, porta molti personaggi del racconto a credere nel mito inventato, tra cui Agliè, capo della setta templare, e gli stessi Belbo e Casaubon, che interpretano la morte di Diotallevi in modo simbolico.

Agliè, ritenendoli erroneamente a conoscenza dei segreti dei Templari, li attira in una trappola al Conservatoire.

Ardenti e molti altri personaggi, tutti capitanati da Agliè, cercano di estorcere l'inesistente segreto da Belbo, il quale si rifiuta, condannando così se stesso e sua moglie ad una morte orribile. Belbo viene quindi impiccato alla corda del pendolo, facendolo sostituire in questo modo al punto di sospensione di esso

Casaubon assiste all'atroce spettacolo, nascosto tra le opere d'arte del Conservatoire. Dopo la morte dell’amico, il narratore fugge in Italia.

Il libro termina lasciando intendere che anche Casaubon verrà raggiunto dalla temibile mano dei Templari ed ucciso per salvarne i segreti. 



https://it.wikipedia.org/wiki/Pendolo_di_Foucault

https://www.doppiozero.com/materiali/il-pendolo-di-foucault-la-superstizione-porta-sfortuna

https://www.anovecento.net/wp-content/uploads/2016/03/Il-pendolo-di-Foucault-M.Benati.pdf



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